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Aggiornamento sui dazi USA

3 Febbraio 2025

12 febbraio 2025

Il presidente Trump ha firmato due distinti ordini esecutivi che istituiscono dazi addizionali del 25% su tutto l’acciaio e l’alluminio importati negli Stati Uniti, a prescindere dal paese di origine, in base alla formula ‘no exceptions, no exemptions’.

La precedente amministrazione Trump aveva già imposto dazi aggiuntivi su acciaio e alluminio, ma nel corso del tempo alcuni prodotti e alcune origini avevano beneficiato di esenzioni. A far data dal 12 marzo 2025, i dazi aggiuntivi graveranno di nuovo su tutte le importazioni di acciaio e alluminio; sono revocati gli accordi con Argentina, Australia, Brasile, Canada, UE, Giappone, Messico, Corea del Sud, Ucraina, Regno Unito.

Le categorie doganali interessate dalle misure impositive su acciaio e alluminio, in base alla Tariffa Doganale U.S., sono le seguenti:

  • Per l’acciaio: da 7206 10 a 7216 50, da 7216 99 a 7301 10, 7302 10, da 7302 40 a 7302 90, da 7304 10 a 7306 90;
  • Per l’alluminio: 7601, 7604, 7605, 7606, 7607, 7608, 7609, 7616 9951 60 e 7616 9951 70.

Le misure saranno estese a ricomprendere altri derivati dell’alluminio e dell’acciaio, con la sola eccezione dei prodotti ottenuti in un paese estero ma con l’impiego di acciaio e alluminio di origine statunitense.

I dazi aggiuntivi su acciaio e alluminio si aggiungono ad altre misure già adottate dall’amministrazione Trump, che riepiloghiamo:

  • il regime ‘de minimis’, che sembrava dover essere cancellato, rimane in vigore per le merci di tutte le origini;
  • l’entrata in vigore dei dazi addizionali del 25% sulle importazioni di merci di origine canadese e messicana è posticipata al 4 marzo, data in cui perderebbero anche il vantaggio ‘de minimis’;
  • le merci di origine Cina e Hong Kong mantengono la possibilità di beneficiare del regime ‘de minimis’, ma subiscono un dazio addizionale del 10% oltre al dazio ordinario.

I paesi colpiti dalle misure tariffarie della nuova amministrazione U.S. hanno annunciato o adottato contromisure.

Attraverso una nota della Presidente della Commisione Europea Von der Leyen, l’Unione Europea ha annunciato che risponderà alle misure tariffarie imposte con ‘contromisure ferme e proporzionate’, al fine di salvaguardare gli interessi economici dell’UE e tutelare i lavoratori, le imprese e i consumatori unionali. Il commissario europeo al commercio Sefcovic ha aggiunto che l’UE resta disponibile a un dialogo costruttivo con la controparte.

A partire dal 10 febbraio, la Cina ha istituito dazi aggiuntivi su alcune categorie di merci di origine U.S.: in aggiunta al dazio ordinario, i dazi addizionali colpiscono il carbone e il gas naturale liquefatto in misura del 10%; mentre su petrolio greggio, macchinari agricoli e alcuni prodotti dell’industria automobilistica il dazio aggiuntivo è pari al 15%.

4 febbraio 2025

Ti informiamo che a seguito di accordi politici avvenuti nella giornata di ieri, il Presidente Trump ha deciso di sospendere per un mese l’applicazione dei dazi per la merce proveniente dal Canada e Messico.

Rimane invariato quanto deciso nei confronti della Cina, i dazi addizionali entrano in vigore dalla data di oggi, martedì 4 febbraio 2025. Le nuove misure tariffarie si sommano alle aliquote già in vigore nei confronti della Cina.

Tuttavia, le merci in transito a partire dal 1° febbraio 2025, momento in cui è stato firmato l’ordine esecutivo, non saranno soggette ai dazi aggiuntivi.

La porta resta, comunque, ancora aperta sui dazi con la Cina, con cui il Presidente Trump parlerà nelle prossime ore. Per il momento, il governo cinese sta pensando di varare un pacchetto di misure che prendono di mira il carbone e il gas naturale liquefatto (Gnl) americano con aliquote addizionali del 15%, e una tariffa aggiuntiva del 10% su petrolio, attrezzature agricole e alcune automobili.

Probabilmente ci saranno evoluzioni già nei prossimi giorni. Continueremo a monitorare la situazione e ti informeremo su eventuali aggiornamenti.

3 febbraio 2025

Ti informiamo che a partire dal 4 febbraio 2025, gli Stati Uniti hanno deciso di imporre dazi addizionali sui prodotti importati dalla Cina, dal Messico e dal Canada.

L’amministrazione Trump nella sua azione esecutiva ha dichiarato un’emergenza economica nazionale, invocando l’International Emergency Economic Powers Act, noto come “IEEPA”, che autorizza il presidente a gestire unilateralmente le importazioni durante un’emergenza nazionale. Trump ha affermato che lo scopo dei dazi addizionali è limitare il flusso migratorio e l’entrata illegale di droga, in particolare Fentanyl, negli Stati Uniti. Tali misure possono però determinare sostanziali aumenti di prezzo per i consumatori americani.

Le tariffe addizionali saranno pari a 25% sulle importazioni dal Messico e dal Canada, ad eccezione di alcune categorie di idrocarburi dal Canada, sulle quali graverà un dazio addizionale pari a 10%; inoltre, sulle merci cinesi importate negli Stati Uniti è stata istituita una tariffa addizionale del 10%.

Inoltre, per le merci importate da Canada, Cina e Messico, cesserà di trovare applicazione l’esenzione de minimis, una disposizione che avvantaggia in particolar modo le transazioni e-commerce e che permette alle spedizioni fino a $800 di entrare negli Stati Uniti esentasse.

Gli Stati Uniti stanno valutando di estendere le misure daziarie anche verso altri paesi, tra cui alcune economie europee.

Canada, Messico e Cina stanno valutando di introdurre delle contromisure. Il premier canadese Justin Trudeau ha annunciato misure di ritorsione del 25% su beni statunitensi, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha promesso una reazione proporzionata e il ministero del Commercio cinese ha dichiarato che presenterà il caso contro gli Stati Uniti presso l’Organizzazione mondiale del commercio nonché l’adozione di contromisure corrispondenti.

I possibili effetti per gli operatori del commercio internazionale:

  • Aumento dei costi di approvvigionamento: L’introduzione o l’aumento dei dazi imposti sulle merci da e verso questi paesi potrebbe comportare un incremento dei costi per le aziende, che potrebbero riflettersi sui prezzi finali dei prodotti;
  • Tempi di consegna e logistica: Le nuove misure potrebbero influenzare i tempi di consegna, con possibili ritardi nei trasporti internazionali a causa dell’incertezza iniziale e degli effetti sull’operatività doganale;
  • Strategie di approvvigionamento: Le imprese potrebbero dover modificare le proprie catene di approvvigionamento, cercando di diversificare i fornitori o negoziare nuove condizioni per ridurre l’impatto dei dazi.

Siamo costantemente monitorando questi sviluppi per garantirti un adattamento rapido a qualsiasi cambiamento. Il nostro team è a tua disposizione per aiutarti a navigare queste modifiche.

Per qualsiasi domanda o necessità di chiarimenti, non esitare a contattarci.

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